Clinica Chirurgia Plastica Estetica - Firenze, Prato, Pistoia, Pisa
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La ricostruzione mammaria, detta anche ricostruzione del seno, è un intervento chirurgico che ha lo scopo di restituire alla mammella forma e volume quanto più vicini possibile a quelli naturali a seguito di un intervento demolitivo.
Il cancro della mammella è il tumore più frequente nella donna in qualsiasi fascia di età (una donna su otto si ammala nel corso della vita).
Le donne mastectomizzate spesso presentano, oltre a modificazioni a livello della colonna vertebrale in termini di equilibrio, alterazioni psicologiche ed emozionali di notevole grado, con effetti che persistono per anni, essendo la mammella il simbolo di femminilità per eccellenza.
Essere a conoscenza del fatto che è possibile correggere l’amputazione d’organo con un intervento ricostruttivo migliora notevolmente le condizioni psicologiche delle pazienti, che si mostrano più fiduciose nell’affrontare il problema.
Quindi, poiché sempre più donne giovani si ammalano e sempre più donne sono da considerare giovani grazie all’allungamento della vita media, e poiché con la terapia (chirurgica e medica) si può guarire da questa malattia, oggi la chirurgia plastica ricostruttiva è diventata parte integrante del percorso di cura del carcinoma mammario, al pari della diagnostica senologica, della chirurgia oncologica, dell’oncologia medica, del trattamento psicologico e fisioterapico.
Le tecniche chirurgiche di ricostruzione mammaria hanno fatto significativi progressi negli ultimi anni ed offrono oggi un’ampia varietà di opzioni, consentendo al chirurgo plastico di effettuare una ricostruzione del seno che si avvicini molto alla forma e alla consistenza della mammella naturale.
Anche la tecnologia, la struttura e la sicurezza delle protesi mammarie si sono considerevolmente sviluppate, il che nel complesso consente di raggiungere risultati davvero soddisfacenti.
Per ottenere la migliore simmetria è opportuno anche “ritoccare” l’altra mammella, effettuando un adeguamento attraverso la mastoplastica addittiva, la mastopessi con o senza protesi o la mastoplastica riduttiva.
La visita specialistica pre-operatoria è di fondamentale importanza. Il chirurgo plastico deve comprendere i desideri della paziente e valutare accuratamente le caratteristiche anatomiche della mammella sana e dei tessuti della mammella da ricostruire, in modo da spiegare ciò che è realmente ottenibile con l’intervento chirurgico.
Durante la visita il chirurgo plastico esporrà le varie tecniche chirurgiche di ricostruzione mammaria e suggerirà la tecnica migliore nel caso della paziente.
La paziente dovrà informare accuratamente il chirurgo plastico delle sue condizioni generali di salute e di eventuali elementi importanti della storia clinica, in modo da ridurre al minimo le possibili complicanze durante e dopo l’intervento.
Per sottoporsi all’intervento chirurgico di ricostruzione mammaria sono necessari un esame del sangue, un elettrocardiogramma ed una ecografia mammaria.
È importante evitare di assumere FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) 10 giorni prima e dopo l’intervento, poiché questi farmaci interferiscono con i processi della coagulazione del sangue aumentando il rischio di sanguinamento e quindi lo sviluppo di complicazioni.
Se il paziente è fumatore è consigliabile inoltre interrompere o quantomeno ridurre la quantità di sigarette, poiché numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il fumo ostacola i normali processi di guarigione delle ferite, aumentando il rischio di sviluppare complicanze.
L’intervento di ricostruzione mammaria viene svolto in anestesia generale con ricovero di 1-2 notti in clinica.
La ricostruzione mammaria può essere eseguita contestualmente all’intervento demolitivo di mastectomia, tecnica definita “ricostruzione immediata”, oppure in un secondo momento, tecnica definita “ricostruzione differita”.
Qualunque metodo ricostruttivo sia utilizzato, esso richiede l’osservanza di alcuni step prima di ottenere il risultato definitivo. La scelta di una procedura rispetto all’altra è condizionata dalla situazione personale di ogni paziente.
È importante considerare anche eventuali trattamenti chemioterapici e radioterapici che potrebbero influenzare la tempistica e la scelta di alcune procedure chirurgiche.
Le tecniche di chirurgia plastica per la ricostruzione del seno sono quattro:
Questa tecnica prevede l’inserimento di una protesi mammaria al di sotto del muscolo grande pettorale, in modo che il muscolo ricopra l’impianto.
In molti casi è necessario prima espandere il muscolo e la pelle con un espansore mammario; questo viene inserito al di sotto del muscolo grande pettorale contestualmente alla mastectomia e viene gonfiato nei mesi successivi con soluzione fisiologica, fino a raggiungere il volume necessario ad effettuare il secondo intervento ricostruttivo di sostituzione dell’espansore con la protesi definitiva.
In pazienti selezionate che hanno un seno di piccole dimensioni, è possibile effettuare la ricostruzione mammaria con protesi in un solo step (senza l’inserimento di espansore mammario), mediante l’utilizzo di reti biologiche o sintetiche, che andranno a ricoprire la parte inferiore della protesi mammaria.
Questa metodologia prevede l’utilizzo di tessuto autologo della paziente (grasso, cute e/o muscolo) prelevandoli dalla schiena (lembo del muscolo gran dorsale) o dall’addome (lembo TRAM o DIEP).
In casi più rari si ricorre a lembi prelevati dai glutei, dalle cosce o da altre regioni del corpo.
Si ricorre all’impianto di una protesi a sostegno di un lembo autologo (prelevato dalla stessa paziente).
Questa nuovissima tecnica associa la tecnica di lipofilling della mammella all’utilizzo del dispositivo Brava, un reggiseno speciale che, creando il vuoto, permette di espandere i tessuti della regione toracica dall’esterno.
Grazie all’azione del reggiseno Brava, i tessuti sono in grado di ricevere una quantità di tessuto adiposo maggiore rispetto ad un intervento di lipofilling della mammella tradizionale, consentendoci di ricostruire la mammella in una o due sedute di lipofilling.
La scelta della tecnica chirurgica ricostruttiva dipende da una serie di parametri che il chirurgo deve valutare, quali la forma e la misura della mammella, la cute ed il tessuto rimanenti, la salute, i desideri e lo stile di vita della paziente.
Ogni situazione è unica e comunque tutte le tecniche sono mirate a ottenere un risultato estetico che sia il più soddisfacente possibile.
Dopo l’intervento di ricostruzione mammaria è normale provare un lieve fastidio nella regione mammaria. Disagi come gonfiori, lividi e intorpidimento scompariranno nel giro di qualche giorno.
Eventuali drenaggi verranno rimossi dopo due giorni dall’intervento.
E’ possibile riprendere la propria attività quotidiana e lavorativa dopo una settimana se questa non comporta eccessivi sforzi.
E’ consigliabile astenersi da attività che fanno sobbalzare il seno per i primi due mesi.
Inizialmente il seno apparirà gonfio e teso: per raggiungere il risultato definitivo occorre attendere diversi mesi, poiché i processi di guarigione interni durano fino ad un anno.