Clinica Chirurgia Plastica Estetica - Firenze, Prato, Pistoia, Pisa
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Il melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, cellula della cute deputata alla sintesi della melanina, responsabile del colore della pelle. Questa neoplasia colpisce soprattutto intorno ai 40-60 anni, con maggior frequenza negli uomini rispetto alle donne.
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma cutaneo sono l’esposizione eccessiva ai raggi UVA e UVB (proveniente dall’esposizione solare, ma anche dai lettini abbronzanti), la familiarità, malattie ereditarie come lo xeroderma pigmentoso e la pelle molto chiara.
Il melanoma cutaneo può comparire su un neo preesistente congenito o acquisito, o come una nuova lesione.
Di fondamentale importanza sono alcuni accorgimenti per ridurre il rischio di sviluppare questo tumore cutaneo, come esporsi al sole in maniera moderata fin dall’età infantile evitando le ustioni, proteggere la pelle evitando di esporsi al sole durante le ore più calde (tra le 10 e le 16) ed evitando o riducendo al minimo l’uso di lampade o lettini abbronzanti.
Queste attenzioni vanno riservate soprattutto ai bambini, molto sensibili alle scottature: il processo di trasformazione tumorale è molto lungo e spesso può derivare da un’alterazione che è avvenuta in età pediatrica.
È inoltre necessario controllare periodicamente l’aspetto dei propri nei, sia consultando il dermatologo, che può consigliare l’asportazione di nevi sospetti, sia autonomamente monitorando l’aspetto dei propri nei.
Per decidere la migliore terapia da effettuare, il chirurgo plastico deve valutare la sede d’insorgenza e, in caso della presenza di una diagnosi istologica, lo spessore del melanoma, il tipo di invasione e il tipo di melanoma.
In caso di melanoma fino ad 1 mm di spessore, è sufficiente l’asportazione chirurgica della lesione con ampio margine di tessuto sano.
Nelle forme a più elevato spessore è necessario ricercare il linfonodo sentinella, ovvero il primo linfonodo che solitamente viene colpito da un’eventuale metastasi. In caso di positività del linfonodo sentinella, si deve procedere all’asportazione di tutti i linfonodi della regione interessata. Durante la visita il paziente deve informare il chirurgo plastico di eventuali patologie e farmaci che possono interferire con l’intervento chirurgico.
Per sottoporsi all’intervento chirurgico di asportazione di melanoma cutaneo è necessario un esame del sangue.
E’ importante evitare di assumere FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e/o anticoagulanti (Coumadin, Plavix) o antiaggregganti (Cardioaspirina) 10 giorni prima e dopo l’intervento, poiché questi farmaci interferiscono con i processi di coagulazione del sangue aumentando il rischio di sanguinamento e quindi lo sviluppo di complicazioni.
L’impegno chirurgico e la sua durata cambiano in relazione allo stadio del melanoma. Nei casi di melanoma a basso grado in cui è sufficiente l’escissione della lesione cutanea, l’intervento viene eseguito in anestesia locale in regime di day-hospital.
Nelle forme in cui è richiesta la ricerca del linfonodo sentinella, l’intervento è effettuato in anestesia generale in regime di day-hospital.
In caso sia necessario lo svuotamento dei linfonodi, l’intervento viene effettuato in anestesia generale in regime di ricovero ordinario.
La ripresa delle normali attività varia a seconda del tipo di intervento effettuato.
Nei casi più semplici è possibile riprendere le normali attività quotidiane dopo pochi giorni, mentre nei casi più complessi può essere necessario rimanere a riposo per due settimane. Il dolore è solitamente assente; possono comparire gonfiore ed ecchimosi nella zona operata.
Il risultato dell’esame istologico sarà pronto dopo circa due settimane.