Clinica Chirurgia Plastica Estetica - Firenze, Prato, Pistoia, Pisa
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La mastoplastica additiva (aumento del seno) è l’intervento di chirurgia estetica più richiesto dalle donne. Questa procedura chirurgica serve ad aumentare il volume del proprio seno attraverso l’inserimento di protesi contenenti un gel di silicone coesivo di tipo medicale e quindi sicuro per la salute della paziente.
L’intervento di mastoplastica additiva è indicato per le donne con un seno di piccole dimensioni che hanno desiderio di aumentarne il volume o per coloro che desiderano ripristinare il volume perduto dopo una gravidanza o un forte dimagrimento. Inoltre la mastoplastica additiva può avere anche finalità ricostruttive, come nel trattamento dell’asimmetria mammaria, della mammella tuberosa o nell’adeguamento controlaterale della ricostruzione mammaria.
La visita specialistica pre-operatoria è di fondamentale importanza. Il chirurgo plastico deve comprendere i desideri della paziente e valutare accuratamente le caratteristiche anatomiche delle mammelle in modo da spiegare ciò che è realmente ottenibile con l’intervento chirurgico.
Durante la visita il chirurgo plastico sceglierà, in accordo con la paziente, il tipo e il volume di protesi mammarie che più si adattano alle caratteristiche delle mammelle della paziente, il piano di inserimento della protesi (sottoghiandolare, sottomuscolare o un piano intermedio tra i due chiamato “Dual Plane”) e verrà illustrata la migliore tecnica chirurgica per ottenere il risultato desiderato dalla paziente.
La paziente dovrà informare accuratamente il chirurgo plastico delle sue condizioni generali di salute e di eventuali elementi importanti della storia clinica, in modo da ridurre al minimo le possibili complicanze durante e dopo l’intervento.
Per sottoporsi all’intervento chirurgico di mastoplastica additiva sono necessari un esame del sangue, un elettrocardiogramma ed una ecografia mammaria.
E’ importante evitare di assumere FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) 10 giorni prima e dopo l’intervento, poiché questi farmaci interferiscono con i processi della coagulazione del sangue aumentando il rischio di sanguinamento e quindi lo sviluppo di complicazioni.
Se il paziente è fumatore è consigliabile inoltre interrompere o quantomeno ridurre la quantità di sigarette, poiché numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il fumo ostacola i normali processi di guarigione delle ferite, aumentando il rischio di sviluppare complicanze.
L’intervento di aumento del seno viene svolto in anestesia generale in respiro spontaneo, permettendo un recupero più rapido dall’anestesia; infatti, la maggior parte degli interventi viene svolta in regime di day-hospital. La durata dell’intervento è di circa 40-60 minuti. Durante l’intervento chirurgico viene eseguita una profilassi antibiotica per prevenire il rischio di infezioni.
L’accesso chirurgico per inserire le protesi mammarie può essere effettuato nel solco infra-mammario, intorno all’areola o più raramente nel cavo ascellare; tramite questa incisione il chirurgo plastico allestisce una tasca al di sotto o al di sopra del muscolo gran pettorale, o in un piano intermedio detto “Dual plane”, ed inserisce l’impianto mammario.
A seconda dei casi può essere necessario l’utilizzo di drenaggi di piccole dimensioni che vengono rimossi nell’arco di 1-2 giorni dall’intervento.
Al termine dell’intervento viene fatto indossare un reggiseno contenitivo che dovrà essere portato per il primo mese.
Dopo l’intervento di mastoplastica additiva è normale provare un lieve fastidio nella regione mammaria. Disagi come gonfiori, lividi e intorpidimento scompariranno nel giro di qualche giorno.
Eventuali drenaggi verranno rimossi dopo due giorni dall’intervento.
È possibile riprendere la propria attività quotidiana e lavorativa dopo una settimana se questa non comporta eccessivi sforzi.
È consigliabile astenersi da attività che fanno sobbalzare il seno per i primi due mesi.
Inizialmente il seno apparirà gonfio e teso: per raggiungere il risultato definitivo occorre attendere diversi mesi, poiché i processi di guarigione interni durano fino ad un anno.